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1950.
Uberto e Gilda fidanzatati.
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Nell'esperienza
di un grande amore tutto ciò che accade diventa avvenimento
nel suo ambito. |
Romano
Guardini
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La
presenza di Cristo, e l'essere suoi amici immette nella
vita una capacità di tendere a guardare e a trattare le
persone con un rispetto e una attenzione ai particolari
e al destino.
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Da
uno scritto di Uberto Mori
19 Nov. 1963
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Voglio
solo dirti che un uomo può essere tranquillo sapendo di
aver sistemato tutte le cose bene: e tanto meglio se si
preparano le valigie tanti e tanti anni prima! (Avere pronte
le valigie non vuol dire di partire!). Nel mio lavoro quindi
io non cerco la ricchezza (tanto non la troverei!); cerco
una base per Mario e Tessy e ciò per essere tranquillo!
Con te io cerco la piena comunione di idee e di sentimenti.
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Da
uno scritto di Uberto Mori
11 Gen. 1969
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Voglio
dirti invece che sono felice di averti incontrata e sposata
e che sia tu la madre dei nostri figli: ne sono felice perché,
di mano in mano mi rafforzo nella convinzione di un amore
che va al di là dei limiti terreni, mi rendo anche
conto della pena che deve provare chi resta solo in questa
persuasione. Che cosa potrebbe fare? O rinunciare a realizzarsi
secondo il proprio pensiero o realizzarsi da solo, allontanandosi
dalla persona che ama. Ma quest'ultima non sarebbe una soluzione,
sarebbe un fallimento.
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Così
invece possiamo camminare insieme lungo una strada che non è la
mia o la tua, ma è la nostra strada. Può essere veramente infinito
il nostro amarci: nel tempo e come dimensione se noi riusciremo
veramente ad amarci, uniti nell'amore di Dio, ciò sarà veramente
per sempre ed in una grandezza di cui non potremo mai trovare
i limiti. Credo che veramente solo così potremo essere noi. Purtroppo
arriverà il giorno (lontanissimo, ma, arriverà) in cui uno di
noi precederà l'altro nella definitiva dimora. Chi resterà dovrà
sapere che è solo un momento di attesa: la riunione sarà definitiva
e colma di gioia immensa. Non vi sarà tristezza in quel momento
di distacco se saremo già diventati una unica cosa: e già lo siamo.
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Testimonianze:
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Era
un uomo di fede, amante della famiglia, il che vuol dire:
del suo lavoro e dei suoi figli e poi i nipoti e la moglie.
Un uomo moderno, un professionista che ha animato questa sua
professione attraverso un apostolato cattolico, di carattere
attuale contemporaneo. Una spiritualità cristiana e cattolica:
non piccola, non chiusa ma aperta…universale. E' l'animazione
della fede che portava a fare bene le sue cose ed estenderle.
Era un laico un uomo sposato e fedele e padre di famiglia.
Ho notato la sua capacità e praticità, sensibilità umana,
ma anche una vera viva fede, concreta e apostolica.
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Mons.
Van Lierde
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già
Vicario di Sua Santità per la Città del Vaticano
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Uberto
Mori rimane impresso nel mio ricordo e nel mio giudizio come
persona "laica" cioè non votata alla vita religiosa (ma professionista
sposato con figli, quale era) che più di ogni altra conosciuta
nel corso della mia vita ha applicato il proprio modo di vivere,
in particolare al rapporto con la famiglia e con il prossimo,
l'insegnamento di Gesù Cristo. Mirabile soprattutto è il modo
con cui l'applicava: la semplicità, la naturalezza senza alcuna
forzatura pedagogica o dimostrativa. Traduceva la fede religiosa
in una fiducia serena in Dio, che permaneva il modo di pensare,
il modo di vivere le azioni quotidiane. Di lui ricordo anzitutto
la pacata accettazione del dolore nella vita, anche quando
era straziante.
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Givanni Ulrici
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Pediatra
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