"L'unico nostro scopo deve essere la gloria del Signore in qualsiasi condizione ci troviamo. Se a lui è piaciuto metterci in mezzo al mondo a lavorare attorno a dei forni, sia fatta la suo Volontà".

Uberto Mori

 

Il 29 giugno scorso, festa dei santi Pietro e Paolo, nel Duomo di Modena si è concluso il processo diocesano di canonizzazione dell'ing. Uberto Mori, dopo soli undici anni dalla morte, avvenuta il 6 settembre 1989. Basta questo a far comprendere quale impressione abbia suscitato la sua personalità in quanti lo hanno incontrato non solo negli ambienti ecclesiali, che lo hanno visto suscitatore e protagonista di numerose iniziative, ma altresì negli ambienti della vita civile, dove si svolge l'esistenza quotidiana di tutti gli uomini, e in modo particolare nel lavoro. Sono tanti gli aspetti della vita di Uberto Mori che potrebbero essere sottolineati (è raro, ad esempio, trovare in un uomo così impegnato a livello ecclesiale e lavorativo una delicatezza ed una profondità di affezione alla moglie ed ai figli quali emerge dalle numerose lettere alla moglie'). La presente pubblicazione, nata a margine della mostra a lui dedicata dal Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini, quartiere fieristico, 20-26 agosto 2000), concentra l'attenzione su Mori imprenditore con una duplice intenzione: documentare l'utilità della fede per la vita degli uomini e valorizzare l'imprenditorialità come un talento necessario per migliorare le condizioni di lavoro e determinare un maggior benessere per tutti. Certamente Uberto Mori era uomo dotato di grandi qualità naturali: coraggio, curiosità, apertura alle novità, tenacia, serietà nello studio, molteplicità di interessi, ma tali doti non basterebbero a spiegare quella pienezza di umanità che colpiva chi lo incontrava notando in quell'imprenditore geniale e coraggioso una diversità di parole, di atteggiamenti, di scelte. Quali fossero le convinzioni profonde che avevano forgiato la sua personalità possiamo ricavarlo tra le varie fonti dalla lettura dei brevi commenti ai messaggi

della Madonna di Medjugorie da lui tenuti su Antenna Uno, una televisione locale che egli stesso aveva fondato e sostenuto. "Cercate prima il Regno e la suo giustizia, e tutto il resto vi sarò dato!". Questa frase evangelica sintetizza il suo stile di vita. "Chi vive la vita di Gesù è inevitabilmente condotto ad accettare il suo modo di vivere e di considerare Dio Padre, e nello stesso tempo il mondo e se stesso in rapporto al Padre", "con umiltà, consapevoli cioè del nostro niente di fronte alla grandezza, alla misericordia ed all'amore di Dio. Chi è umile sa che nulla gli è dovuto e che tutto ciò che gli è dato è dono gratuito per il quale nulla può fare se non ringraziare". E' Dio che agisce in noi e attraverso di noi: per questo è necessario "che tutto il nostro essere si apra maggiormente all'azione divina, che il nostro abbandono diventi totale, fiducioso, senza riserve e timori", affinché "Egli possa agire attraverso di noi". "Dobbiamo renderci strumenti docili, disponibili; canali aperti al fluire dei doni di grazia che Dio vuole dare a noi e, attraverso noi, a tutti gli uomini". E' questo un pensiero costante in Mori: l'uomo deve aprirsi a Dio per "raggiungere la pienezza della propria identità e personalità", ed è una apertura che nasce dalla libertà "perché Dio vuole essere un ospite discreto" e "non farà nulla che contrasti con la nostra vera volontà, ma è disponibile per agire, con la sollecitudine di un padre, per noi, per il nostro bene, ed attraverso di noi, per tutti i nostri amici, per tutti i nostri fratelli. Dio stesso, entrando nel nostro cuore con la potenza dei suo amore, ispirerà le nostre azioni. Azioni, cioè: attività, lavoro. Non: inerzia, astensione, alienazione. Sollecitati, mossi da Lui stesso, la nostra azione a favore della famiglia, della società, degli altri uomini, sarà meno impregnata dei nostro io. più intesa a

 

'Lo stesso Giovanni Paolo Il ha mostrato molto apprezzamento per tali lettere."Un prelato ha telefonato a mia madre ha raccontato la figlia, dicendo che il Papa per tre volte gli aveva chiesto se aveva telefonato alla signora Mori per ringraziarla a nome Suo. Solitamente viene inviata una lettera dalla Segreteria di Stato". Per una più profonda conoscenza della figura dell'ing. Uberto Mori si rimanda a: Giuliana Pelucchi. Un uomo così. L'ing. Uberto Mori, Milano 1996; Uberto Mori, Cercando uno cosa sola. Le lettere a Gilda e lo scritto sul matrimonio; Angelo Cocca, Uberto Mori. L'ingegnere di Maria; Quando Maria accosta un'anima, Meditazioni sul periodo quaresimale suscitate al Servo di Dio Ing. Uberto Mori, dai messaggi diffusi da Medjugorie nei 1986. Da tali meditazioni sono tratte le citazioni riportate in questa nota di edizione.

 

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