Vi
prego di scusarmi per gli errori che sicuramente farò durante il
mio discorso, ma voglio provare a rivolgermi a voi in italiano,
la lingua con cui parlavo con l'ing. Mori. Spero che voi avrete
con me la stessa pazienza che aveva lui nell'ascoltarmi. Desidero
in primo luogo fare la mia professione di fede ed obbedienza a tutti
gli insegnamenti e alle direttive della gerarchia di nostra Santa
Madre Chiesa e contemporaneamente riconoscere davanti a tutti voi
che l'amicizia dell'ing. Mori è stata un riferimento per me ed una
guida nei momenti di dubbio e difficoltà interiori. Sono convinto
che in lui si riflettevano tutte le virtù teologali e cardinali
per raggiungere la santità e che l'Altissimo lo avrà accolto nella
sua presenza come servo buono e fedele. Conobbi l'ing. Mori molti
anni fa, quando iniziammo alla Porcelanosa, in Spagna, il processo
di monocottura del gres in forni a rulli senza supporto refrattario.
Per i tanti che non hanno esperienza del settore si potrebbe dire
che il problema da affrontare era analogo a quello di una cuoca
che voglia cuocere una torta in un forno senza mettere l'impasto
in una teglia. Tutti, allora, pensavamo che non fosse possibile
condurre l'impasto d'argilla da cuocere dentro i forni a rulli senza
deformarsi e temevamo che durante il processo di cottura il gres
ammorbidendosi potesse attaccarsi ai rulli. Mentre noi esponevamo
con preoccupazione dubbi e perplessità, Mori ci ascoltava e pazientemente
ci spiegava, con la sincerità che lo caratterizzava, che era più
facile cuocere senza alcun supporto, in quanto il gres o la ceramica
si sarebbero meglio uniformate.
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Il problema dell'ammorbidimento del gres lo risolse mettendo nella
parte inferiore della ceramica un ingobbio, cioè un piccolo velo
di materiale durissimo più resistente al calore della ceramica.
Attraverso questi dialoghi di carattere tecnico scoprimmo in lui
una persona straordinaria, onesta, umile, molto competente e di
buon senso. Nonostante il parere contrario di molti industriali
della ceramica, tecnici e costruttori di impianti, Porcelanosa costruì
l'impianto di gres ceramico ed in poco tempo funzionò molto bene
e fu un successo, dal momento che producevamo un prodotto migliore
ad un costo inferiore sia dal punto di vista energetico che di mano
d'opera. Se arrivammo a questa decisione fu grazie alla fiducia
che avevamo nell'ing. Mori. Una delle sue caratteristiche era che
non coinvolgeva in una nuova tecnologia se non ne era convinto e
cercava di convincere l'interlocutore con il buon senso e la professionalità
che gli erano proprie. Nel frattempo Porcelanosa aveva intrapreso
la produzione di una tipologia nuova di rivestimenti chiamata monoporosa
ed aveva commissionato il forno ad un'altra ditta. Purtroppo per
cinque o sei mesi non fummo in grado di ottenere una sola piastrella
in buono stato. Eravamo sul punto di abbandonare l'innovativo processo
di monoporosa. Come ultima carta decidemmo di rivolgerci a Mori
per verificare se era possibile mettere in funzione quel forno.
Andammo a visitarlo nella sua fabbrica a Modena e gli esponemmo
con un certo imbarazzo la nostra situazione. L'ing.Mori non diede
importanza a ciò che era successo e ci disse che, se il costruttore
ci avesse dato il permesso, lui ed i suoi tecnici
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