UN UOMO COSI'
L'ingegner Uberto Mori

GIULIANA PELUCCHI


<<Si prova una certa emozione quando un amico, uno che è vissuto accanto a noi, come uno di noi, poco dopo la morte viene proposto perché sia introdotta la causa di beatificazione... Non esito a dire che il segreto di Uberto era quello della santità. Quella santità a cui Dio chiama tutti, che tutti possiamo raggiungere>> (dalla Prefazione di don Gabriele Amorth).

<<L'ho considerato soprattutto un grande imprenditore. Brillante nelle intuizioni tecniche. Innovativo nella loro applicazione. Ma c'era anche un altro Mori. Quello grande anche in senso umanitario. II Mori che, senza escludere la sua famiglia, dedicava tutti i ritagli del suo tempo all'amore per Maria Vergine. Alla dedizione verso il prossimo...>> (Franco Pontiglione, industriale).

<<Io sono certo, Gilda, che ti amerò sempre, che qui su questa terra la mia anima sarà sempre vicina alla tua, il mio corpo apparterà a te e io avrò di te tutto ... e poi? Lo so amore, c'è tempo, ma il tempo passa e resta l'eternità. lo ti voglio amare per tutta l'eternità. Sento di avere un'anima, ma sento anche che la mia anima non è completa senza la tua>> (da una lettera di Uberto Mori a sua moglie Gilda, agosto 1950).

GIULIANA PELUCCHI, nata a Bergamo, vive e lavora a Milano. Sposata, ha tre figli e tre nipotine. Giornalista, è stata inviata speciale di Alba e di Avvenire; collabora a diverse riviste missionarie (Missione e salute e altre) e si interessa in modo particolare ai drammi dell'emarginazione e del Terzo Mondo. Con le Paoline ha pubblicato: Gianna Beretta Molla. Una vita per la vita (1942), Proposta AVO per umanizzare la vita negli ospedali (1993), Ettore dei poveri (1994).

 


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