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Pasqua
1986. Sirmione del Garda. Una delle ultime foto di Uberto e Gilda
ripresi insieme durante una gita in battello
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Essendo
il lavoro l'espressione della persona con le cose e la realtà presente,
è l'amore a Cristo che rende più capaci di lavorare. E' una cosa
totalmente diversa quando uno va al lavoro per amore di Cristo,
quando uno nella memoria di Cristo lavora: c'è un'attenzione alla
totalità, una finezza nel giungere a tutti i capillari, una pazienza
nell'ampliarsi del tempo, un rispetto, perciò, del tempo che ci
vuole, e poi una non mormorazione, un non lamento delle circostanze
che ti fanno diventare sgradito il particolare.
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Da
uno scritto di Uberto Mori
3 Nov. 1966
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"Ne
consegue che anche la vita la possiamo vivere minuto per minuto,
senza affanni e ricerche e lotte e rincorse perché, minuto per minuto,
Dio sarà con noi e noi potremo fiduciosamente contare sui
di lui. "E non c'è bisogno allora di pensare a monasteri né di cercare
Dio nello solitudine o nello vita claustrale perché lo potremo trovare
nel mondo in ogni momento della nostra vita. E' certamente più difficile,
le occasioni per distrarci da questa strada saranno numerose e più
forti, ma nulla è impossibile con l'aiuto del Signore, soprattutto
mantenendosi consapevoli dello proprio nullità al di fuori di Lui.
"Quanta pace penso si possa trovare anche in mezzo alla confusione
di un giorno di mercato o in mezzo a una ceramica in pieno lavoro,
magari con un forno che fa arrabbiare riuscendo ad aver chiaro nella
mente ma soprattutto radicato nel cuore, il convincimento di queste
realtà ". L'unico nostro scopo deve essere la gloria del Signore
in qualsiasi condizione ci troviamo. Se a lui è piaciuto metterci
in mezzo al mondo a lavorare attorno a dei forni, sia fatta la sua
Volontà".
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1992
Uberto con la famiglia
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