Un
programma di vita disegnato a 40 anni.
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Da
una lettera alla moglie.
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Motel
Agip Macerato
3
Novembre 1966
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Amore
caro,
è
tanto tempo che non ti scrivo durante i miei viaggi : ora ne ho sentito
il bisogno. Per ridirti il mio amore (che non è mai diminuito) e che ora
è più forte che mai.
Il viaggio a Loreto e le parole di frate Pancrazio mi hanno reso più evidenti
molte cose e mi sembra che acquistino forma e sostanza delle frasi che
fino ad ora avevo letto e sentito ma non avevo capito. Il significato,
ad esempio, di vivere, agire, lavorare per la gloria di Dio, di rendere
"preghiera" ogni azione, anche la più piccola. La percezione, ancora confusa,
di portare con noi Cristo Redentore, di essere quindi responsabili delle
nostre azioni anche in funzione di questa grande dignità. La conseguente
necessita di vedere Cristo nel nostro prossimo (così diceva frà Pancrazio)
e di comportarsi con lui di conseguenza.
Il sentimento di non esser nulla se non in funzione di tutto ciò, la inconsistenza
di ogni azione umana se non eseguita in funzione di tutto ciò.
E le conseguenze: le conseguenze che derivano da essere noi (fino a quando
sarà possibile sentirsi tali?) strumenti nelle mani di Dio: cioè di dover
rendere testimonianza che siamo ed operiamo in quanto tali. Ha significato
allora anche l'accettazione del proprio stato (di marito, di padre, di
ingegnere) per far parte di un ordine di cose nel quale si riconosce la
volontà di Dio. Si riesce anche a capire come chi, avendo ben altra conoscenza
di queste cose che io vedo ora in modo molto offuscato, si sentisse, pur
nella sua grandezza (raffrontato alle altre cose terrene) nulla di fronte
a Dio: si capisce allora l'umiltà di San Francesco e come il suo continuo
disprezzo per sé stesso avesse un significato e fosse segno di sublime
elevazione.
lo credo che chi riuscísse a veder meglio, in modo più limpido, il contenuto
di queste verità, riuscirebbe oltreché a vivere più onestamente anche
a vivere più serenamente ogni circostanza.
Perché se è vero che le sofferenze ci purificano dovremmo accettarle con
gioia per essere più degni di portare Cristo in noi, perché qualsiasi
cosa accada noi la potremmo accogliere con gioia rendendoci conto di adempire
ad una funzione che ci è stata assegnata; e non diventa fatalismo perché
noi siamo attori coscienti e non elementi passivi, però il nostro agire
lo uniformiamo ad una superiore volontà che accettiamo e facciamo nostra.
Ne consegue anche che la vita la possiamo vivere minuto per minuto senza
affanni e ricerche e lotte e rincorse perchè minuto per minuto Dio sarà
con noi e noi potremo fiduciosamente contare su di Lui. E non c'è bisogno
allora di pensare a monasteri, ne di cercare Dio nella solitudine o nella
vita claustrale perché lo potremo trovare nel mondo, in ogni momento della
nostra vita: è certamente più difficile, le occasioni per distrarsi da
questa strada saranno più numerose e più forti, ma nulla è impossibile
con l'aiuto del Signore, soprattutto mantenendosi consapevoli della propria
nullità al di fuori di Lui. Quanta pace penso si possa trovare anche in
mezzo alla confusione di un giorno di mercato, o in mezzo ad una ceramica
in pieno lavoro, magari... con un forno che fa arrabbiare, riuscendo ad
aver chiara nella mente, ma soprattutto radicato nel cuore il convincimento
di queste realtà: l'unico nostro scopo deve essere la gloria del Signore
in qualsiasi condizione ci troviamo. Se a Lui è piaciuto metterci in mezzo
al mondo a lavorare attorno a dei forni sia fatta la Sua volontà. Per
parte mia dovrò cercare di onorarlo agendo nel migliore dei modi che la
mia natura fallace può consentirmi.
E nei momenti in cui, amore caro, la nostra natura umana si ribella a
degli eventi che sembrano inevitabili e che non si vorrebbero, in questi
momenti è soprattutto necessario dire con piena fiducia: "Signore sia
fatta la tua e non la mia volontà" sapendo che così tutto sarà
fatto per il meglio.
E questo non vuoi dire abbandonare le speranze: vuol dire solo abbandonarsi
a Dio con fiducia pronti ad accettare qualsiasi cosa avverrà. Se ciò che
accadrà sarà secondo i nostri desideri umani ne renderemo
grazie e sarà motivo di più per amarLo, se non sarà secondo i nostri
desideri umani, la nostra completa sottomissione alla Sua volontà ci renderà
più degni di essere amati da Lui. Se dovremo piangere non dovranno essere
larcrime amare per dei rimorsi, se potremo sorridere il gaudio sarò pieno
e completo. E ciò deve essere oggi e sempre in qualsiasi momento della
tua e della mia vita che non potranno certamente concludersi senza altri
momenti di pena e senza altri motivi di pianto.
Ora
ti bacio e bacio i bambini.
Uberto
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